Programma Interreg

La Cooperazione territoriale europea (in breve CTE, più conosciuta come Interreg) è dal 1990 lo strumento della politica di coesione europea che mira a risolvere i problemi al di là del contesto nazionale e a sviluppare congiuntamente le potenzialità dei diversi territori.

Il quadro aggiornato delle componenti per il prossimo periodo di programmazione europea è strutturato come segue:

  • Interreg A – cooperazione transfrontaliera (marittima e terrestre), mira a promuovere lo sviluppo regionale integrato fra regioni confinanti aventi frontiere marittime e terrestri in due o più Stati membri o fra regioni confinanti in almeno uno Stato membro e un paese terzo sui confini esterni dell’Unione diversi da quelli interessati dai programmi nell’ambito degli strumenti di finanziamento esterno dell’Unione europea;
  • Interreg B – cooperazione transnazionale, volta a favorire una migliore cooperazione regionale su territori transnazionali più estesi, promuovendo approcci integrati e condivisi su problematiche comuni;
  • Interreg C – cooperazione interregionale, mira a rafforzare la politica di coesione mediante lo scambio di esperienze e buone pratiche nei programmi di cooperazione territoriale europea e nelle politiche regionali (programma INTERREG EUROPE), nello sviluppo urbano sostenibile (programma URBACT) e uno sviluppo armonioso del territorio dell’Unione tramite gli studi, la raccolta dei dati e altre misure (programma ESPON);
  • Interreg D – cooperazione delle regioni ultra-periferiche (novità).

Nel periodo 2021-2027 lo sviluppo regionale e la coesione saranno orientati su 5 ambiti prioritari, per i quali la Commissione europea ha prefissato i seguenti obiettivi:

  • un’Europa più intelligente – favorendo l’innovazione, la digitalizzazione, la trasformazione economica e il sostegno alle piccole e medie imprese;
  • un’Europa più verde e priva di emissioni di carbonio – con l’attuazione dell’accordo di Parigi, investimenti nella transizione energetica, nelle energie rinnovabili e lotta contro i cambiamenti climatici;
  • un’Europa più connessa – dotata di reti di trasporto e digitali strategiche;
  • un’Europa più sociale – che assicura risultati concreti riguardo al pilastro europeo dei diritti sociali e sostiene l’occupazione di qualità, l’istruzione, le competenze professionali, l’inclusione sociale e un equo accesso alla sanità;
  • un’Europa più vicina ai cittadini – sostenendo le strategie di sviluppo gestite a livello locale e lo sviluppo urbano sostenibile in tutta l’UE.

Gli investimenti nello sviluppo regionale saranno incentrati principalmente sugli obiettivi 1 e 2. Tra il 65% e l’85% delle risorse del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR) e del Fondo di coesione sarà assegnato a queste priorità, in funzione della ricchezza relativa degli Stati membri. La dotazione prevista del FESR per il periodo 2021-2027 ammonta a 226 miliardi di euro.

Le principali caratteristiche dei nuovi programmi di sviluppo regionale e coesione sono:

  •  un approccio più mirato allo sviluppo regionale;
  •  la semplificazione delle procedure: meno regole, più chiare e concise;
  •  un quadro più flessibile;
  •  un collegamento più saldo con il semestre europeo e la governance economica dell’Unione;
  •  più opportunità per le sinergie nell’ambito del bilancio dell’UE;
  •  programma Interreg: abbattere gli ostacoli transfrontalieri e sostenere progetti di innovazione interregionale;
  •  regole più stringenti al fine di garantire una maggiore efficacia degli investimenti comunitari;
  •  maggiore utilizzo di strumenti finanziari (fondo investEU);
  •  migliore comunicazione per incrementare la visibilità della politica di coesione.

Per il programma Interreg è previsto un finanziamento di circa 9.9 miliardi di euro. Il programma ha come obiettivo primario quello di aiutare gli Stati membri a superare gli ostacoli transfrontalieri e a sviluppare servizi congiunti.

La nuova generazione dei programmi di collaborazione interregionale e transfrontaliera introduce alcune novità:

  •  una più agile cooperazione tra le regioni grazie alle possibilità per ogni regione di destinare parte delle risorse stanziate a finanziare, in partenariato con altre regioni, progetti ovunque in Europa;
  •  un nuovo strumento (meccanismo transfrontaliero europeo) per le regioni di confine e gli Stati membri che intendono armonizzare i propri quadri giuridici;
  • creazione di finanziamenti interregionali nell’innovazione: regioni con simili capacità di specializzazione intelligente beneficeranno di maggiori contributi per creare cluster paneuropei in settori prioritari come quello dei big data, dell’economia circolare, della produzione avanzata e della sicurezza informatica. Sito ufficiale: https://interreg.eu

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